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Battaglie, guerre e attacchi – Un’immersione nella storia di Berna

Pubblicato: 05.02.2025

Da quasi 200 anni, nella Svizzera neutrale e a Berna regna la calma ed è facile immaginare che questa calma sia la normalità. Ma le apparenze ingannano. Negli ultimi secoli la situazione non è sempre stata così. A Berna e dintorni ci sono state diverse battaglie e guerre importanti e talvolta costose.

1289: Battaglia di Schosshalde

Non lontano dal sito in cui attualmente sorge il «Zentrum Paul Klee», dove oggi i visitatori vanno in visibilio per i quadri del famoso pittore e per altre mostre d’arte, oltre 750 anni fa si svolse una battaglia epocale. A quei tempi, Berna si rifiutò di pagare agli Asburgo un’imposta legale e si alleò con i Savoia. Gli Asburgo considerarono questo fatto un vero e proprio affronto e decisero di sferrare un attacco. Così i bernesi si ritrovarono a combattere contro di loro il 27 aprile 1289. Secondo testimoni dell’epoca, gli Asburgo si nascosero nella parte orientale di Berna e attirarono i soldati bernesi in un’imboscata, catturando quelli che riuscirono ad acchiappare e uccidendo quelli che fuggivano. Al termine della battaglia iniziarono i negoziati di pace. A seguito della sconfitta, i bernesi dovettero pagare più tasse e pesanti multe. Rimasero comunque indipendenti e non dovettero sottomettersi agli Asburgo. Nonostante la clemenza della pena, a Berna iniziò la ricerca dei responsabili della sconfitta.

1339: Battaglia di Laupen

Oggi, nel 2025, Laupen è una tranquilla e idilliaca cittadina dell’Altopiano bernese, a meno di 20 minuti di auto da Berna. È difficile immaginare che qui, quasi 700 anni fa, si svolse una grande battaglia. Il motivo scatenante fu l’estinzione della famiglia Zähringer, fondatrice di Berna. Berchtold V di Zähringen non aveva discendenti maschi, il potere della famiglia terminò quindi con la sua morte nel 1218. La città di Berna venne direttamente subordinata all’imperatore del Sacro Romano Impero, pur continuando a essere amministrata in modo indipendente. Inoltre, negli anni successivi il territorio si ampliò sempre di più grazie a numerose conquiste. Questo fu apprezzato da tutti, in particolare da un’alleanza di famiglie nobili e di città che si offesero e tentarono di saccheggiare i territori bernesi. Berna occupò quindi il castello di importanza strategica e la cittadina di Laupen. L’assedio culminò nella battaglia di Laupen, in cui i bernesi e i loro alleati (tra cui Uri, Svitto e Untervaldo) riuscirono a prevalere sugli sfidanti. Anche dopo la vittoria bernese, la pace non tornò immediatamente: le tensioni e le lotte di potere continuarono e ci furono nuove incursioni nonché sanzioni economiche.

1353: Entrata di Berna nella Confederazione svizzera

Nel 1353 si verificò un evento fondamentale. La città di Berna, fino ad allora più o meno autodeterminata e indipendente, entrò a far parte della Confederazione Svizzera e divenne l’ottavo Cantone. Questo passo accrebbe notevolmente e in un colpo solo la forza militare della Confederazione e rappresentò anche un grande vantaggio per la Confederazione grazie alla posizione geografica di Berna. Con questa adesione, Berna evitò la sottomissione agli Asburgo e mantenne il proprio potere decisionale. In generale, all’epoca, la città di Berna era una delle più potenti e prospere dell’Europa centrale e l’evento fu quindi un forte segnale a livello politico, economico e militare.

1383: Guerra di Burgdorf

Chi entra oggi nell’ostello della gioventù e nel ristorante del Castello di Burgdorf non si accorge a prima vista che le alte mura del castello un tempo servivano ad altro. Nel XIV secolo, per la precisione nel 1383, il castello fu teatro di una guerra tra la città di Berna e Rodolfo II, conte di Neu-Kyburg. Quest’ultimo attaccò la città di Soletta per assicurarsi la supremazia nella regione, rappresentata oggi dall’Altopiano. La città di Berna rispose prontamente e assediò la cittadina e il castello di Burgdorf. Dopo diverse settimane di intensi attacchi, cui i difensori di Burgdorf resistettero con successo, la città di Berna fu costretta a porre fine al conflitto a causa del pesante bilancio provocato dalla guerra e di dissidi interni. In seguito a questa guerra, la città di Berna acquistò le cittadina e i castelli di Burgdorf e Thun per un totale di 37 000 fiorini. È difficile immaginare quanto possa valere oggi questa somma...

1476: Battaglia di Morat

Morat, a poco più di 30 chilometri da Berna, nel 1476 fu teatro di un’importante battagli. I cantoni dell’allora Confederazione Svizzera (tra cui Berna) combatterono contro le truppe di Carlo il Temerario, duca di Borgogna. Quest’ultimo raggiunse la città di Morat il 9 giugno 1476 e iniziò immediatamente l’assedio, che durò complessivamente 13 giorni. Tracce delle palle di cannone borgognone si trovano ancora oggi nella cittadina. Si presume anche che la chiesa francese di Morat sia stata demolita all’epoca per racimolare più pietre per la difesa. La leggenda narra che il 22 giugno 1476, che all’epoca corrispondeva ancora a una festa religiosa, Carlo il Temerario suppose che le truppe elvetiche non avrebbero combattuto. Ma non fu affatto cosìI I Confederati sorpresero il nemico e gli inflissero una cocente sconfitta. Carlo il Temerario non si riprese mai completamente da questa disfatta militare. Da qui le famose parole: «Bei Grandson das Gut, bei Murten den Mut, bei Nancy das Blut» (A Grandson Carlo il Temerario perse i beni, a Morat il coraggio e a Nancy la vita).

1798: L’attacco di Napoleone

Il 5 marzo 1798 avrebbe dovuto un giorno decisivo nella storia di Berna. Al Grauholz, dove oggi l’autostrada si fa largo nel bosco, le truppe bernesi si scontrarono con quelle francesi. Nel contempo, i soldati bernesi combattevano contro il nemico per difendere la loro città anche a Neuenegg, non lontano da Laupen. Al Grauholz, la battaglia si decise rapidamente a favore dei francesi, grazie alla loro superiorità numerica. A Neuenegg, invece, gli assalitori furono messi in fuga. Tuttavia, visto e considerato che nel frattempo la città di Berna si era già arresa, gli ulteriori tentativi di difesa furono vani. Berna fu infine conquistata dai francesi di Napoleone Bonaparte. Gli attuali cartelli stradali colorati presenti in città (utili per orientarsi dopo una notte di bagordi) e il saccheggio del forziere cittadino sono alcuni degli strascichi lasciati dietro di sé dagli eventi accaduti oltre 200 anni fa. Durante la visita guidata «Dr Franzos» (Il francese) si scopre inoltre perché i francesi rubarono anche gli orsi bernesi. Una vera attrazione per gli appassionati di storia!

1802: «Stäcklikrieg» (Guerra degli Stäckli)

Condurre una guerra con nient’altro che «Stäckli» (bastoni) fra le mani oggi sarebbe una cosa inimmaginabile! Ma questo fu esattamente il tipo di scena che si svolse a Berna dal mese di agosto al mese di ottobre del 1802. All’altezza della via Aargauerstalden, proprio sotto al Giardino delle Rose e alle porte del centro storico di Berna, si affrontarono gli uomini della Repubblica Elvetica e i federalisti dei Cantoni. Questi ultimi erano intenzionati a preservare i valori conservatori e a difendere le tradizioni e volevano mantenere la tradizionale indipendenza cantonale. La Repubblica Elvetica, invece, sosteneva le idee della Rivoluzione francese ed era favorevole a un Governo centralizzato. Con la loro volontà e il loro grande spirito combattivo, i federalisti vinsero nonostante l’inferiorità finanziaria e numerica. La guerra passò alla storia come la Guerra degli Stäckli e segnò la fine della Repubblica Elvetica. Solo pochi mesi dopo, le truppe francesi si ritirarono dalla Svizzera su ordine di Napoleone e le discussioni sulla sorte della Svizzera ricominciarono.

1847: Guerra del Sonderbund

Ad oggi, questi furono (fortunatamente) le ultime gesta belliche sul suolo svizzero. Nel novembre del 1847, il Sonderbund svizzero (la lega separata), molto conservatore composto da Lucerna, Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Zugo, Friburgo e Vallese, combatté contro i Cantoni liberali della Confederazione Svizzera. Berna, in quanto parte importante della Confederazione, partecipò al conflitto in diversi luoghi della Svizzera. Il motivo della guerra civile fu il contrasto di opinioni sulla rotta che la Svizzera avrebbe dovuto proseguire in futuro. Nonostante le perdite da entrambe le parti, il comandante svizzero Henri Dufour pronunciò le seguenti parole, che sarebbero poi passate alla storia: «Da questa battaglia dobbiamo uscire non solo vittoriosi, ma anche senza rimproveri». Questa dichiarazione lascia trasparire l’atteggiamento adottato in seguito nei confronti degli sconfitti, che furono trattati con rispetto e dignità. Ciò pose le basi per i colloqui e la fondazione dello Stato federale nel 1848. I Cantoni ostili si avvicinarono sempre di più, nonostante le diverse opinioni religiose, e fu introdotta la Costituzione federale con la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario).

1848: Berna diventa la capitale federale della Svizzera

Spesso si dimentica che la Svizzera non ha una capitale ufficiale, ma una città federale: Berna. Il nome «città federale» è stato scelto deliberatamente perché sottolinea l’equilibrio tra i Cantoni. La città federale di Berna funge da centro politico all’interno della Svizzera. Quando fu eletta nel 1848, Berna poté contare su un ampio sostegno da parte, tra gli altri, dei Cantoni francofoni. La posizione centrale di Berna era e rimane tuttora un grande vantaggio. Inoltre, all’epoca Berna fornì gratuitamente alla Confederazione il terreno necessario per la costruzione del Palazzo federale, una decisione che nella città stessa non raccolse solo voti a favore. In entrambe le Camere parlamentari (Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati), Berna prevalse infine su Zurigo, Lucerna e Zofingen. Per saperne di più su questo importante fatto storico vi consigliamo di partecipare alla visita guidata «1848 – Berna diventa città federale».

Gli eventi storici presentati in questa rubrica sono stati volutamente abbreviati e semplificati per fornire una chiara visione della storia di Berna. Non si escludono discrepanze o differenze di interpretazione.