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Consigli sui musei da visitare

Pubblicato: 02.09.2025

In fatto di musei, Berna ha l’imbarazzo della scelta: mostre speciali di fama internazionale, collezioni private, eventi interattivi e molto altro ancora. Di seguito una panoramica di tutto ciò che offre la capitale federale in fatto di musei.

Nel Quartiere dei musei cultura, storia, scienze, arte e innovazione si incontrano e accendono l’interesse dei visitatori grazie a una vivace interazione di impressioni ed emozioni. Una rete che include undici istituzioni.

Museo della comunicazione

In questo museo non ci si imbatte mai in pannelli con la scritta «Si prega di non toccare». Qui infatti al pubblico è permesso, anzi viene addirittura richiesto, partecipare e toccare con mano tutto ciò che viene messo a disposizione! «Fare comunicazione in modo innovativo ed interattivo» è questo il motto dell’istituzione! Non a caso nel 2019 è stata elettaa «Museo dell’anno» dal Consiglio d’Europa. Il Museo della comunicazione fa parte del Quartiere dei musei.

Lo sapevate che…?

«Si gira. Silenzio per favore, aaaa…zione!» Quando i visitatori si trovano nella postazione «Filmkaraoke» e recitano una scena del «Signore degli anelli» sembra quasi di essere in uno studio cinematografico. Giovani e meno giovani stanno subito al gioco e grazie a questa esperienza possono sperimentare il classico panico da palcoscenico, trasformandosi per un attimo in star del cinema.

Massen – Foules - Crowds

Nella nostra vita quotidiana talvolta ci muoviamo in modo consapevole, come durante una partita di calcio, oppure inconsapevolmente, come alla stazione di Berna, immersi nella folla. Spesso le persone che si confondono in una folla non hanno nulla a che fare l’una con l’altra e tuttavia le percepiamo come un insieme, come una sorta di «noi». La mostra «Massen – Foules – Crowds» che si svolge al Museo della Comunicazione affronta il tema affascinante delle folle e mette in discussione, da diverse prospettive, l’immagine negativa che spesso si associa a una massa. Come si possono gestire le folle ed evitare situazioni pericolose? Quali dinamiche sviluppano le masse su Internet e sui social media? A queste e ad altre domande risponde con grande efficacia e profondità la mostra di successo, originariamente ideata e presentata a Parigi.


Museo di storia di Berna

Sì è proprio un castello quello che si erge sulla Helvetiaplatz! L’imponente edificio con le torrette ornate non ospita però né principi né principesse, ma uno dei più importanti musei di storia e cultura della Svizzera. Oltre ad esposizioni permanenti, ne organizza anche di temporanee dedicate a temi storici ancora d’attualità. Il Museo di storia die Berna fa parte del Quartiere dei musei.

Lo sapevate che…?

Al terzo piano del museo troneggia la torre Belvedere da cui si gode un panorama mozzafiato. Lo sguardo spazia dalle cime delle Alpi innevate a sud-est verso il Giardino delle Rose, la Cattedrale di Berna fino a Palazzo federale. Ma niente paura! A differenza di Raperonzolo, non rimarrete bloccati all’interno della torre, ma potrete lasciarla scendendo dalla scala a chiocciola.

«Vom Glück vergessen» al Museo Storico di Berna

Furono almeno 50 000 le persone che furono sottoposte a misure di assistenza obbligatorie nel Canton Berna fino agli anni Settanta. Durante questo periodo, tante vite di bambini, adolescenti e adulti furono duramente colpite da collocamenti e misure repressive. L’interesse nei confronti di questa delicata tematica è cresciuto a livello nazionale anche grazie al film svizzero «Der Verdingbub» (2011) e le voci delle persone interessate hanno ricevuto sempre più ascolto. La mostra «Vom Glück vergessen» (dimenticati dalla felicità) del Museo Storico di Berna offre un’ulteriore opportunità di confrontarsi con questo capitolo oscuro della storia elvetica. L’esposizione mette in luce i destini e le storie di cinque vittime per stimolare la riflessione e invitare i visitatori a collocare l’accaduto nel contesto odierno.

Con il pass tematico del Quartiere dei musei «Grönland x Grönland» si possono visitare entrambe le mostre temporanee – «Grönland in vista!» al Museo storico di Berna e «Grönland. Tutto cambierà» al Museo alpino – al prezzo di una.


Museo di Einstein

Il museo, unico nel suo genere, fa parte del Museo di storia di Berna e possiede una delle più grandi collezioni al mondo dedicata ad Albert Einstein. Quest’ultimo trascorse sette anni della sua vita nella capitale federale, realizzando quella che tutti ormai conoscono con il nome di teoria della relatività. La mostra permette ai visitatori di conoscere meglio questo personaggio, genio della fisica, marito e padre e colloca in modo avvincente la sua vita e le sue scoperte nel contesto della storia mondiale. Il Museo di Einstein fa parte del Quartiere dei musei.

Lo sapevate che…?

Una foto in particolare merita di essere osservata più attentamente: la grande immagine scattata nel 1890 appesa alla parete, in cui è ritratta la classe scolastica del piccolo Albert, che all’epoca viveva a Monaco. Come era consuetudine a quei tempi, tutti gli allievi rivolgono uno sguardo serio all’obbiettivo. Solo uno di loro sorride: il giovane Einstein. Presumibilmente, stando alla sua espressione «birichina», il genio amava già da piccolo sfidare l’autorità…


Centro Paul Klee

L’edificio di Renzo Piano merita già da solo una visita. Ma la straordinaria architettura non è l’unica cosa che si può ammirare al Centro Paul Klee! La struttura infatti ospita la collezione più importante al mondo dell’omonimo artista, collezione che viene presentata al pubblico in mostre itineranti. Il Creaviva offre invece ai piccoli visitatori il loro primo accesso all’arte, grazie ad esposizioni interattive.

Lo sapevate che…?

Dietro al Centro Paul Klee, sotto il terzo arco dell’edificio di Renzo Piano, si trova una colorata installazione della coppia di artisti svizzeri Sabina Lang e Daniel Baumann, che può e deve essere visitata e utilizzata. Non è richiesto un biglietto d’entrata. In questo luogo ci si può muovere liberamente, leggere, ascoltare, arrampicarsi, soffermarsi, chiacchierare o semplicemente scoprire l’installazione al suo interno o all’esterno.

Anni Albers. Constructing Textiles

L’arte tessile non si può ammirare solo a San Gallo, la città elvetica celebre per i suoi merletti. Fino a fine febbraio 2026, anche il Zentrum Paul Klee di Berna offre un’occasione imperdibile e di livello internazionale per scoprirla. Il museo espone infatti le opere di Anni Albers, una delle figure più influenti nel campo del design e dell’arte tessile del XX secolo. Le sue opere si distinguono per l’innovazione nella creazione di tessuti e per l’uso di materiali tessili come elementi architettonici. A proposito: lo sapevate che negli anni ‘20, Anni Albers fu allieva di Paul Klee al Bauhaus? A distanza di cento anni, le sue opere oggi sono di ritorno proprio al Zentrum Paul Klee, un omaggio carico di significato!


Museo d’arte di Berna

Il Museo d’arte di Berna è noto per le opere che espone: da Picasso a Hodler a Oppenheim, ed è anche uno dei più antichi musei d’arte della Svizzera. Tra opere classiche e mostre speciali, gli appassionati di arte vi trovano sempre pane per i loro denti.

Lo sapevate che…?

Adolf Wölfli (1864-1930) probabilmente non avrebbe mai immaginato che un giorno i suoi disegni sarebbero stati appesi in un museo. Ebbe un’infanzia difficile, da bambini fu infatti mandato a servizio come garzone nell’Emmental, e in seguito fu internato nella clinica psichiatrica di Waldau con una diagnosi di schizofrenia. Nella sua cella, riempì migliaia di fogli con immagini, disegni, parole e note musicali, creando il suo universo. Oggi, i suoi disegni e collage sono collezionati ed esposti in tutto il mondo e costituiscono la perla del Museo d’arte di Berna. Le sue opere sono curate dalla Fondazione Adolf Wölfli e vengono esposte tutto l’anno in mostre collettive itineranti.

Kirchner x Kirchner

Fino a metà gennaio 2026, in occasione della mostra temporanea Kirchner x Kirchner, il Kunstmuseum di Berna ospiterà circa 62 opere dell’espressionista tedesco Ernst Ludwig Kirchner realizzate tra il 1908 e il 1933. L’esposizione segue lo sguardo dell’artista del XX secolo sulla propria opera. La mostra sarà anche la cornice della straordinaria riunificazione della monumentale coppia di dipinti a olio «Alpsonntag. Szene am Brunnen» (Domenica nelle Alpi. Scena alla fonte) e «Sonntag der Bergbauern» (Contadini di montagna di domenica). Per la prima volta dopo oltre 90 anni, le due opere saranno nuovamente esposte insieme. Per poterlo fare, «Sonntag der Bergbauern» ha intrapreso un lungo viaggio: normalmente, infatti, il dipinto si trova presso la Cancelleria federale tedesca a Berlino.


Alps

Il Alps ( Museo Alpino della Svizzera) si concentra sulle montagne in tutte le loro sfaccettature. Oltre a presentare una collezione storica, vengono anche affrontati temi d’attualità relativi ai cambiamenti climatici, al turismo, all’identità, alla mobilità e all’evoluzione degli spazi. I visitatori sono incoraggiati a partecipare attivamente. Il Alps fa parte del Quartiere dei musei.

Lo sapevate che…?

Questo museo è un luogo pratico: 1’500 kg di legno aspettano di essere trasformati in tegole. I visitatori sono chiamati a rimboccarsi le maniche e dare una mano a ricoprire il tetto del museo secondo le secolari usanze alpine e dei rifugi.

Groenlandia. Tutto sta cambiando

Isola collocata all’estremo nord, con tanta neve, temperature polari, abitata dagli Inuit. Questo è quello che la maggior parte delle persone conosce della Groenlandia. Spesso si dimentica tuttavia che questa regione autonoma della Danimarca sta lottando contro i cambiamenti globali e le relative conseguenze. Aumento delle temperature, scioglimento degli iceberg e incremento dei turisti modificano lo stile di vita di un intero gruppo di popolazione. La mostra cinematografica all’ALPS affronta dilemmi e contraddizioni e mostra le diverse sfaccettature della Groenlandia in modo suggestivo. Il tutto senza dover salire a bordo di un aereo, indossando stivali e piumino!

Con il pass tematico del Quartiere dei musei «Grönland x Grönland» si possono visitare entrambe le mostre temporanee – «Grönland in vista!» al Museo storico di Berna e «Grönland. Tutto cambierà» al Museo alpino – al prezzo di una.


Museo di Storia naturale di Berna

L’elefante d’oro sul tetto del Museo di storia naturale di Berna è inconfondibile e in città (quasi) ogni bambino lo conosce. Tassidermia di animali nativi e africani, un’impressionante collezione di cristalli giganti e uno scheletro di balena gigante… L’ampia offerta di mostre ospitate dal Museo di Storia naturale ha già trasformato molti giorni di pioggia nella capitale in piccole straordinarie avventure. Il Museo di Storia naturale di Berna fa parte del Quartiere dei musei.

Lo sapevate che…?

Barry, il leggendario San Bernardo, è probabilmente l’esemplare più famoso presente nel museo. Il fedele cane di salvataggio visse oltre 200 anni fa nell’ospizio sul Gran San Bernardo a quasi 2’500 metri di quota. All’epoca, attraversare il passo rappresentava sia in inverno che in estate un grande pericolo. Innumerevoli persone rimasero sepolte sotto la coltre bianca o si perdevano nelle tempeste di neve. Fortunatamente c’era Barryì! Il suo aiuto fu fondamentale nelle operazioni di salvataggio e si dice abbia salvato la vita a circa 40 persone. È diventato una leggenda e per le sue gesta eroiche, nel 2014 gli è stata dedicata una mostra permanente, con teca d’oro inclusa.

Il clima che cambia tra uomo e Terra

Su una superficie di 630 metri quadrati, la nuova mostra permanente del Museo di Storia Naturale offre un’affascinante visione della storia della Terra. La mostra collega il cambiamento climatico causato dall'uomo alla storia del pianeta, al suo valore e a noi stessi. Ma nonostante questo approccio esistenziale, la mostra infonde coraggio e illustra come contrastare l'attuale crisi climatica. I visitatori approfondiscono le cause del surriscaldamento globale, accompagnati da allestimenti di grande impatto visivo che mettono in luce connessioni insolite e affinano lo sguardo sulla Terra, nostra dimora da milioni di anni.


Kunsthalle di Berna

La storia dell’arte è stata scritta proprio qui, alla Kunsthalle. Sotto l’egida del leggendario direttore Harald Szeemann, la Kunsthalle guadagnò fama internazionale quando diventò il primo edificio ad essere avvolto dall’artista imballatore Christo. La Kunsthalle continua ad essere una piattaforma importante per l’arte contemporanea ed è un luogo molto apprezzato dagli appassionati del settore. La Kunsthalle fa parte del Quartiere dei musei.

Lo sapevate che…?

Originariamente, il bar «Module #5» – situato accanto all’edificio principale – era un regalo temporaneo per il 100° anniversario della Kunsthalle. Gli abitanti di Berna tuttavia hanno preso molto a cuore l’edificio realizzato dalla coppia di artisti svizzeri Lang/Baumann che, oltre ad una romantica vista sulla città vecchia di Berna offre anche delle invitanti bevande, e hanno deciso di prolungarne l’esistenza almeno fino 2021. Nei mesi più caldi dell’anno (da maggio a ottobre circa), gli abitanti della città amano incontrarsi qui per un aperitivo.

Concetto innovativo per la Kunsthalle di Berna

Con il suo team, la nuova direttrice della struttura, iLiana Fokianaki, apre nuovi orizzonti. Secondo la sua filosofia, un’istituzione va oltre l’immobile che la rappresenta, bensì possiede diverse superfici vitali che come delle sorte di tentacoli celano parecchio potenziale. Un esempio è il giardino dietro l’edificio storico che in un prossimo futuro ospiterà espressioni artistiche all’aperto e diverse iniziative di grande interesse, ispirandosi al concetto della permacultura. Che succede se un’istituzione culturale decide di seguire il principio di stabilità, sviluppo, cura e assenza di sprechi?


Casa di Einstein

Durante il periodo trascorso a Berna, Albert Einstein sviluppò una delle teorie più importanti e più conosciute nella storia della fisica: la teoria della relatività. Oggi, la presenza dello scienziato è ancora viva in tutta la città, in particolar modo nella casa in cui visse e che si trova nella Kramgasse 49. 

Lo sapevate che…?

All’epoca in cui Einstein visse a Berna, non era un rinomato professore di università bensì svolgeva un lavoro estremamente noioso e mal pagato all’Ufficio federale dei brevetti. Il suo compito era quello di controllarne la funzionalità. Lui stesso si definiva un «passacarte di terza categoria». Ma questo lavoro gli permetteva di ricevere un reddito mensile sicuro, grazie al quale riuscì a portare a Berna la fidanzata Mileva Maric e a sposarla.


Museo Franz Gertsch

Una collezione così completa è probabilmente una cosa esclusiva per gli artisti di spicco. Le opere sono esposte principalmente in mostre temporanee di arte contemporanea svizzera e internazionale, che dialogano con i dipinti e le xilografie, per lo più di grande formato, dell'artista svizzero Franz Gertsch. L’accento è posto in particolare sulla pittura contemporanea figurativa, sulle stampe e sui disegni.

Lo sapevate che…?

… per Franz Gertsch, la realtà non ha rappresentato unicamente una sfida pittorica, ma anche concettuale? Pur partendo da fotografie o proiezioni di diapositive, le immagini seguono una propria logica, mirando a una coerenza assoluta di tutti gli elementi. Le xilografie occupano un posto speciale nell'opera di Gertsch. Con una precisione finora sconosciuta e in formati monumentali, che raggiungono i limiti di ciò che è possibile fare con la sola produzione di carta, grazie a questo strumento tradizionale l’artista bernese ha aperto nuove dimensioni.

Alois Lichtsteiner: Non è ciò che sembra

Dai colori vivaci, a una fase dominata dai toni del grigio, fino al ritorno della tavolozza accesa: il percorso artistico di Alois Lichtsteiner è fatto di trasformazioni profonde. Per la prima volta, il pittore, stampatore e artista svizzero espone un gruppo monumentale di opere che raccontano i momenti chiave della sua ricerca pittorica. Nella mostra speciale in corso al Museo Franz Gertsch, i visitatori compiono un viaggio nel tempo fino agli anni ‘80, per scoprire come si è evoluta la sua espressione artistica. Dal 2011 i suoi quadri sono tornati a riempirsi di colore, ma cosa ha preceduto questa svolta? La mostra invita a confrontarsi con le grandi domande della pittura, stimolando lo sguardo e la riflessione.


Kunsthaus di Langenthal

La Kunsthaus di Langenthal espone arte contemporanea con particolare attenzione all’arte contemporanea svizzera. Durante le mostre collettive vengono affrontati temi di attualità ponendo ripetutamente l’accento su un'ampia varietà di argomenti. Che si tratti di performance, arte per famiglie o visite letterarie, la Kunsthaus di Langenthal è un luogo imperdibile per gli appassionati di arte e cultura.

Lo sapevate che…?

L’edificio che ospita le opere d’arte ha una lunga storia alle spalle. Dal 1790 al 1808, l’immobile di epoca tardo-barocca con i suoi quattro storici orologi fu costruito da Joseph Putschert. Nota per le sue abilità nel campo edilizio, la famiglia Putschert fu attiva nel XVIII fino all’inizio del XIX secolo.


Museo Vreneli

Una delle più famose canzoni popolari svizzere rivive nel Museo Vreneli. La tragica storia d'amore di Vreneli e Simes Hans-Joggeli può essere ripercorsa nelle stanze della casa storica. Arricchito da manufatti tradizionali e amorevolmente conservati, il visitatore viaggia indietro nel tempo fino al XVIII secolo.

Lo sapevate che…?

Il Museo Vreneli ospita una famiglia completa per sette persone. Chiunque si aggiri per le stanze si stupisce di come una famiglia così numerosa potesse vivere in condizioni così anguste. È esposto anche il letto dei genitori. È minuscolo, perché in passato non ci si sdraiava completamente a letto. Questo era possibile solo in una bara.


Museo del Castello di Laupen

«Senza Laupen Berna non esisterebbe!». Questa cittadina infatti ha svolto un ruolo importante nella formazione dell’odierna città federale. Il castello millenario conserva ancora le tracce della famosa guerra di Laupen. La suggestiva mostra offre uno spaccato della vita di allora e racconta l’emozionante storia degli undici giorni di assedio nel XIV secolo fino ai giorni nostri.

Lo sapevate che…?

Il museo ospita anche la Käfigturm (Torre delle Prigioni) e nei suoi sotterranei viene raccontata la triste storia di Barbara Weber, allora nota come «l’assassina dei bambini», che fu rinchiusa in una delle celle che si possono visitare ancora oggi.

Le visite guidate pubbliche al Castello di Laupen sono limitate. Quindi segnate subito in agenda la prossima data.

Le visite guidate sono offerte solo in tedesco.